Il grande palazzo plurifamiliare, circondato da giardino con cancellata, fu costruito nel 1922, come testimonia la data dipinta nel fregio del prospetto d’ingresso, dall’impresa Tosadori Umberto forse su progetto di un certo geometra Roi (notizia orale).
Rientra nel primo nucleo di costruzioni realizzate all’inizio del ‘900 nella zona della Campagnola più vicina al centro e quindi a ponte Garibaldi, l’unico ponte allora esistente, e si presenta come un complesso di grandi dimensioni, ma piuttosto omogeneo. Eppure non mancano particolari devianti dalle scelte prevalentemente classicheggianti del bugnato, delle aperture ad arco o della decorazione pittorica vagamente mantegnesca, come il richiamo medievale delle merlature d’angolo o il decoro neobarocco delle finestre.
L’edificio, come appare dal progetto conservato presso l’archivio Trezza d’Acquarone, ha mantenuto integra negli anni, la particolare forma trapezoidale. Sorge su un lotto triangolare che funge da spartiacque tra via dei Mille e via Anzani, sulle quali si sviluppano i due prospetti laterali.
I lavori di ristrutturazione sono stati seguiti dall’architetto Lelio Contin dello studio Zannini e associati.